La conferenza stampa di Maurizio Sarri post Juventus-Lazio 2-1 di Serie A, lunedì 20 luglio 2020
Sarri: “Abbiamo fatto una partita con un buon livello di maturità. A vederla dall’esterno siamo sempre stati in controllo, fino all’erroraccio con cui abbiamo concesso il rigore avevamo concesso solo una conclusione pericolosa da fuori area. Sembrava una partita in totale controllo e lo era. C’è il rammarico a fine partita di averla vinta solamente 2 a 1 perché penso che il campo abbia espresso un risultato nettamente diverso. Vai in sofferenza finale anche se è stata più una sofferenza di partecipazione emotiva che non materiale, perché mi sembra che non abbiamo concesso praticamente niente, una punizione da 30 metri ma niente di particolare”.
“Avevamo scelto Higuain e non Dybala per un motivo fisico, perché dybala in allenamento si era bloccato per un problema muscolare alla schiena, stamattina stava meglio però avevamo deciso di fargli fare solo una spezzone di partita, perché veniva da questo episodio e avevamo paura che si potesse bloccare di nuovo. Durante il riscaldamento di oggi si è bloccato alla schiena Higuain e siamo ricorsi a quello che in quel momento stava meglio, perché Paulo aveva fatto le cure ieri sera e stamattina, era in condizioni un po’ migliori di Higuain che si era bloccato pochi minuti prima. Sono state due scelte di carattere fisico”.
“Rugani per Dybala e Danilo per Douglas Costa erano scelte relative a questa partita, abbiamo avanzato Cuadrado, non abbiamo cambiato assolutamente nulla dal punto di vista tattico. Dougy aveva fatto 60 minuti e quando si parla di lui ho sempre un po’ di timore che possa andare incontro ad un infortunio, vista l’esperienza con lui. Era quasi obbligatorio anche il cambio di Ramsey che veniva da un periodo in cui aveva fatto solamente spezzoni piuttosto brevi di partita, non ci poteva garantire 90 minuti. Nel finale ho visto Bonucci con i crampi e ho pensato di passare a 5, anche nella consapevolezza che loro molto probabilmente essendo una squadra fisica ci potevano mettere palla dentro l’area di rigore anche da lontanissimo”.
“Anche quando prendi il palo manca poco a fare gol. Quindi questo avvicinamento allo scudetto lo sto vivendo che giovedì dobbiamo giocare a Udine e che nelle altre partite dobbiamo fare 4 punti e stop. Senza andare oltre queste considerazioni. Fare punti in questo momento della stagione sembra una banalità e invece è una fatica e una sofferenza enormi per tutti. Concentriamoci sui risultati che ancora dobbiamo fare senza pensare a niente oltre a questo”.
“In questo momento è un calcio strano. Era palese aspettarsi un calcio strano dopo la ripresa. Se nei 120 anni precedenti a luglio il campionato non era mai stato giocato, vuol dire che non ci sono le condizioni per giocare un campionato a luglio in Italia. In questo momento siamo costretti a giocarlo e lo giochiamo volentieri, ma non è una situazione ideale. I giocatori sono da 10 giorni nel tredicesimo mese di attività, perché se volete far passare un lockdown come un momento di relax mi sembra che ci sia una certa distanza mentalmente tra un riposo ed essere chiusi in casa con il rumore dell’ambulanza e 1000-1200 morti al giorno. Non penso che la mente si sia riposata in quel periodo. È tutto fortemente atipico, infatti è un momento della stagione in cui fare punti è difficilissimo e le partite sono con una logica molto diversa rispetto a prima. Si vedono partite in mano ad una squadra, poi improvvisamente il risultato viene ribaltato nel giro di pochi minuti. Non succede solo in Serie A, ho visto anche in serie B nel giro di 20 minuti squadre di casa che stavano vincendo 2 a 0 che hanno perso 4 a 2. Ci sono veramente le condizioni fisiche e mentali perché questo possa succedere”.
“Non so se è con l’ingresso di Danilo e Matuidi abbiamo abbassato il baricentro, dopo il 2-0 era anche un po’ normale farlo. L’importante era rimanere attivi e non passivi nella fase difensiva, come abbiamo fatto in altre situazioni quando ci siamo abbassati. Ma erano due cambi dovuti perché erano i giocatori che potevano rischiare qualcosa a livello di incolumità fisica, così ne siamo usciti con due giocatori che molto probabilmente giovedì possono anche giocare perché hanno fatto solamente 55 minuti in campo”.
“Non ho letto le dichiarazioni di Antonio Conte, non le ho sentite e non mi sono fatto un’idea perché sinceramente non ci ho pensato assolutamente”.