Nel dibattito sul calcio c’è una frequente confusione di piani tra quello della proposta di calcio e quello dei risultati. Non si può giudicare l’una in base ai secondi; non si possono usare i secondi per giustificare la prima. Una proposta di calcio va valutata e giudicata sulla base delle innovazioni che apporta, della crescita che sa imprimere alla specifica squadra o al contesto del movimento calcistico, anche sulla base della bellezza estetica (sebbene il “bel gioco” sia cosa distinta dal calcio propositivo e dalla ricerca di UN gioco ben identificabile); i risultati sono risultati, freddi ed essenziali, esenti dal giudizio per antonomasia (hai vinto hai vinto, hai perso hai perso). Dire, come molti fanno, “Guardiola non ha vinto nulla in Europa con il Manchester City” è dire una verità incontestabile, ma affermarlo per confutare la proposta di calcio di Guardiola o la bontà del suo progetto tecnico è una cosa assolutamente priva di senso. Allo stesso modo non ha alcun senso dire che se una squadra con approccio iper difensivista, attendista e rinunciatario ha vinto una partita (o magari una competizione) allora quell’approccio è vincente. E per lo stesso motivo: stile di gioco è diverso da risultati, e viceversa. Distinguere i due piani è fondamentale per comprendere bene il mondo del calcio.
Simone
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