Chiellini ci guarda dall’alto

Attenti a quello che fate perché c’è Chiellini che vi osserva. Con fare sospetto, con occhio che scruta, con atteggiamento correttivo, come un professore con delle matricole. L’impressione è questa: Chiellini è staccato dalla squadra, da quella che lui definisce “non squadra”. Lo capiamo da quel labiale a bordo campo, parlottando di fianco ad Allegri, nei minuti finali di Juventus-Empoli 0-1, che è stato il punto più basso degli ultimi 10 anni di Juve (finora). Lo capiamo dalla sua conferma abbastanza esplicita due settimane dopo a DAZN, nel post partita di Napoli-Juventus 2-1, quando ha chiarito, seppur prendendo le distanze dalle fantasiose ricostruzioni del web, che secondo lui questa non è squadra, non lo è abbastanza e bisogna lavorare per diventarlo di più, anche se sarà difficile eguagliare la squadra di campioni fatti e finiti che era la prima Juventus di Allegri. Parole sue, non sto inventando nulla, vi basta andare ad ascoltare su DAZN. E sentirete Chiellini anche mentre dice che solo de Ligt è capace di difendere nello spazio contro attaccanti come Osimhen, sì ma solo un po’, quindi secondo lui Matthijs non è abbastanza capace. E mentre dice che un conto è giocare con Cuadrado, Dybala e Chiesa, altra cosa con De Sciglio che, con tutto il rispetto, ha fatto una grandissima partita ma ha caratteristiche diverse. Quindi per fare un certo tipo di gioco serve un certo tipo di giocatori, mentre con altri si può controllare la partita anche lasciando la palla agli avversari (altra sua dichiarazione letterale, senza mie variazioni). Controllare la partita lasciando palla agli avversari. Non è un controsenso solo a parole, ma soprattutto nei fatti. Fatti che dicono che Chiellini in Nazionale con Mancini non si limita a controllare la partita lasciando il pallone agli avversari, ma accetta di buon grado di essere parte di una squadra che fa calcio propositivo, almeno a grandi tratti. Quindi l’Italia è più squadra della Juventus, nel senso che è più forte anche nei singoli? Dipende davvero solo dai singoli se si gioca a baricentro alto o basso? Domande che temo rimarranno senza risposta, nel caos delle opinioni dei tifosi che continuano a puntare il dito solo contro Szczesny. D’altra parte, se l’interpretazione del capitano della Juventus è quella di dare la colpa ai suoi compagni di squadra, mentre lui si riposa a bordo campo di fianco al mister per risparmiare energie per la maglia azzurra, cosa vuoi pretendere dai tifosi? Chiellini ci guarda dall’alto, un po’ giocatore, un po’ capitano, un po’ allenatore aggiunto, un po’ dirigente del futuro. Un po’, ma molto poco, umile.

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