Juventus fuori dall’Europa per colpa di chi?

Parlando ancora dei postumi di Juventus-Inter 1-1, semifinale di andata della Coppa Italia, complimenti alla società Juventus per l’installazione e il funzionamento delle telecamere all’interno dell’Allianz Stadium, utili per l’individuazione e identificazione dei responsabili di comportamenti illeciti, ma se la Digos ti chiede di fornire le registrazioni tu non puoi mai rifiutarti, quindi nessun plauso e nessuna bravura per la “preziosa collaborazione” raccontata dai soliti tromboni, sempre pronti a pubblicare i messaggini aziendali dell’ufficio stampa: Juventus ha DOVUTO collaborare con la Digos e i provvedimenti di DASPO sono del tutto indipendenti e indifferenti rispetto alla volontà della società, la quale anzi poche ore prima per bocca dell’AD Scanavino affermava di aver individuato e sanzionato “i due responsabili”, negando quindi ancora una volta che fossero stati invece centinaia. Insomma, non fosse stato per la Digos avrebbero pagato soltanto in due, altro che preziosa collaborazione… Senza contare che nessuno ha ancora chiesto scusa per le parole a caldo di Danilo e Perin davanti alle telecamere, secondo i quali Lukaku con la sua esultanza sul gol aveva provocato i tifosi bianconeri: evidentemente i due tesserati della Juventus, uno dei quali capitano e “leader”, hanno bisogno di una visita dall’otorino.

Dall’altro lato, intonare cori tipo “Liverpool Liverpool” se c’è riferimento alle vittime dell’Heysel, è una cosa che fa vomitare ed andrebbe sanzionata, anche se non si tratta di discriminazione come nel caso del razzismo. La speranza è che i responsabili tra i sostenitori dell’Inter, anche in questo caso, siano individuati, identificati e puniti, perché certi individui incivili non dovrebbero avere accesso agli eventi sportivi.

Intanto però si va verso una sanzione effettiva per la Curva Sud dopo i cori di discriminazione territoriale in Juventus-Napoli 0-1: una recidiva che vanificherebbe il tanto sbandierato impegno della Juventus contro razzismo e discriminazioni nella propria tifoseria e nel proprio impianto. Vedremo come andrà, ma si prospettano le solite proteste juventine perché le istituzioni e i giudici, brutti e cattivi, ce l’hanno sempre con la Juve, dimenticando la non-squalifica dello stesso settore proprio per i fatti di Juventus-Inter, nonostante sia ormai acclarato e certificato che centinaia di “tifosi” avessero rivolto a Lukaku cori e ululati razzisti (e, come detto, l’intervento della Digos non c’entra nulla con la “collaborazione” della Juventus con le istituzioni sportive federali).

Capitolo UEFA: in pratica, se la Juventus si qualificasse per Champions o Europa League, arriverebbe immediatamente la sanzione dell’esclusione dalle coppe in anticipo rispetto alla fine dei processi sportivi e ordinari, mentre se non si qualificasse la sanzione potrebbe arrivare dalla stagione 2024/2025 al termine degli accertamenti giudiziari in corso. Colpa di Ceferin? Sì, come al solito, perché ormai questa tifoseria per gran parte vive di piagnistei, sospetti e vittimismo. E, nel caso, si comincerebbe a fare il solito benaltrismo, sempre alimentato dai ben noti giornalisti non equilibrati, tirando in ballo il PSG o il Manchester City perché così conviene. In realtà l’unico colpevole, responsabile e nemico con cui prendersela corrisponde al nome del Dott. Andrea Agnelli: citofonare lui per l’ufficio reclami. È lui che ha amministrato male la società per anni, è lui che ci ha portati nei vari tribunali, è lui che ci ha trascinati nella fallimentare Superlega. Il resto sono chiacchiere, molto utili per gonfiare la propaganda.

C’era una volta la Juventus, squadra di calcio con valori granitici, fiera delle proprie origini e della propria identità, mai disposta al compromesso ma sempre tesa alla vittoria e all’eccellenza. C’era una volta, appunto. Ora ne è rimasto solo il nome, appiccicato su una sostanza completamente diversa. E il bello è che quelli che ti accusano di non essere un vero juventino si schierano dalla parte di tutto ciò che è la negazione di quella Juventus vera, e sostengono chi l’ha distrutta e trasformata in questa roba qui.

In ultimo, perché le persone importanti come Max meritano menzione a parte, Allegri rischia per il secondo anno di fila di fare meno punti del “pessimo” Pirlo: Andreino da Brescia ne conquistò 78 in campionato, facendoci penare e facendoci invocare “UN ALLENATOREEEEE”, mentre l’ottimo Max con i suoi 59 effettivi può arrivare al massimo a 80 ma è obbligato a 7 vittorie nelle ultime 7 partite. Riuscirà il nostro eroe? Non credo, ma è già sicuro che se dovesse (poverino) confermarsi peggiore del suo umile predecessore, come l’anno scorso quando si fermò a 70 miseri punti, il carrozzone che lo incensa quotidianamente troverebbe un milione di scuse per proteggerlo dalle meritate critiche: colpa dei giocatori, delle dimissioni del CDA, della penalizzazione, della sosta mondiali, del freddo ad aprile, della situazione geopolitica, dell’inflazione, degli oroscopi e di Avsim (certo, colpa mia di sicuro). Anche per questo, la mia speranza resta quella di non vincere nulla, perché sappiamo tutti quanto e come sarebbe santificato Max se vincesse l’Europa League, che se la Juventus fosse ancora la Juventus non andrebbe vista come un successo ma come il minimo sindacale, visti il disonore e l’umiliazione che hanno portato a questo inaccettabile declassamento europeo.

Fallire oggi significa salvare la Juventus di domani.

Buona Festa della Liberazione, aspettando LA Liberazione della Juventus.

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